Travel Bug.

andata & ritorno

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Copenaghen: storica, contemporanea, sorprendente.

A prima vista ho adorato Copenhagen! Se dovessi darle un giudizio personale, direi che mi è sembrata un miscuglio tra la storica Praga, la moderna Londra e la vibrante Amsterdam. Tutto questo con un’idea di pulizia e sostenibilità pari a una delle migliori città della Svizzera e con una popolazione allegra e felice come solo le città del nord sanno offrire.

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Con l’arrivo dell’estate le vibrazioni che questa città può offrire sono ancora più grandi. Questo perché con il sole, indipendentemente dalla temperatura, tutti vivono all’aria aperta, nelle strade.

La città è praticamente a misura d’uomo e la maggior parte delle attrazioni si possono vedere in un giorno-due con un buon ritmo di camminata (o noleggiando una bicicletta a 20 corone). Copenhagen è ben organizzata ed è una città dove trascorre un weekend da fiaba! (senza tralasciare un giro di giostra al Tivoli!)

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Maktub | Destino.

Non dovevo partire per il Marocco. Da mesi e mesi mi sono trascinata una certa fissa per l’Asia (India, Cambogia, Myanmar) ed ero già arrivata a compilare i moduli del visto per l’India e a interessarmi alle vaccinazioni, quando mi è stato proposto un viaggio in Marocco.

Che cosa mi ha fatto cambiare idea ? La vicinanza con il vecchio continente. 

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Può sembrarvi una sciocchezza ma è un po’ quello che mi sento di consigliare a quelli che vogliono cominciare a viaggiare per il mondo: fatelo un po’ alla volta. Andate in paesi con culture diverse ma per gradi, ovvero in paesi dove si possono vedere le differenze ma allo stesso modo captare dei punti in comune. Dove ci sia magari una lingua più  famigliare  (in questo caso il francese) e non solo lettere indecifrabili. In questo modo si evitano grandi traumi e ci si abitua alle diversità, raggiungendo una certa esperienza per proseguire di volta in volta in luoghi più lontani.

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Quando sono stata.

Le ultime settimane di Gennaio.

Non è un periodo ideale per visitare il Marocco. Fa ancora piuttosto freddo e quest’anno le temperature si sono abbassate notevolmente con le piogge (pensate è piovuto anche nel deserto!). Nulla che non si possa risolvere con un paio di maglioni pesanti e una giacca a vento di scorta.

Itinerario.

18 GENN – Volo da Milano (Bergamo) in direzione Marrakech.

19 GENN – Marrakech , da Marrakech autobus per Essaouira

20 GENN – Essaouira

21 GENN – Essaouira partenza per Marrakech , Marrakech, treno per Settat

22 GENN – Settat , partenza in treno per Tangeri

23 GENN – Tangeri , partenza in treno per Fes

24 GENN – Da Fes treno per Rabat

25 GENN – Da Rabat treno per Casablanca

26 GENN – Aereo da Casablanca a Venezia

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Considerazioni sui trasporti.

– Autobus

Il mercato degli autobus è dominato da CTM e Supratours . La leggenda narra che questi ultimi siano i più confortevoli, puntuali e migliori. Ho usato questa compagnia per il tragitto da Marrakech a Essaouira ed è andato tutto a meraviglia, per 2h30 di corsa. Una ragazza che abbiamo conosciuto lungo il percorso, invece, ha aspettato più di 20h da Merzouga a Fes. Era un bus della CTM.

Treni

Le ferrovie sono un buon mezzo di trasporto, ma la rete ferroviaria (ancora con la colonizzazione francese) comprende solo le zone del Marocco atlantico. Ho optato per treni da Marrakech a Casablanca (3h30) e da Tangeri a Fez (6h). C’è ben poca differenza tra la prima e seconda classe, ma mi sono concessa il lusso della prima per un po’ di comodità in più.

Per maggiori informazioni sui orari e tariffe, utile il sito Office National des Chemins de Fer Marocain o Seat 61 , un sito inglese con preziose informazioni su come muoversi tra i treni del paese.

Taxi

Prima di parlare di loro, è necessario spiegare quali sono.

Nelle città marocchine, esistono due tipi di taxi: i petit taxis e i grand taxis. I petit sono piccole automobili che posso circolare solo all’interno delle città, essendogli proibito viaggiare fra due municipi.

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I grand sono veicoli più grandi, di solito vecchie Mercedes, che fanno tragitti più lunghi e posti in vari punti della città annunciando la loro destinazione e aspettando di riempirsi. Un grand taxi normalmente porta 6 passeggeri e gira fino alle città limitrofe.

Contrattare – contrattare – contrattare. Questa è la parola d’ordine con i taxi (e con i negozianti) in Marocco! Ma questo a lungo andare diventa estenuante. A Tangeri e a Marrakech i taxi sono dei veri furbastri che non rispettano il tassametro (o non lo azionano), lasciano il passeggero da tutt’altra parte rispetto all’indirizzo concordato e alzano il prezzo della corsa con il brutto tempo. Per fortuna nelle piccole città c’è un prezzo fisso.

I miei hotel

Confesso avrei voluto soggiornare esclusivamente in riad, ma per fortuna non l’ho fatto. I riad sono bellissimi ma sconsigliatissimi in inverno non essendo riscaldati. Le temperature non sono mai state sopra i 10 – 14 gradi giornalieri e alla sera si abbassano notevolmente.  Ho seguito il consiglio di un’amica e ho prenotato negli IBIS, catena di alberghi molto economica posta in punti strategici delle città (di solito vicino alle stazioni ferroviarie) e quindi vicino ai mezzi di trasporto. A Essaouria, invece, coccolarsi con l’Atlas Hotel e Spa è stato d’obbligo (e ci hanno pure dato la suite allo stesso prezzo!).

Che cosa ho mangiato.

Molto couscous e tajine, delizie che fanno sentire una certa nostalgia al mio palato. Una sfoglia dolce con pollo alle mandorle, un buonissimo stufato di prugne e pesce appena pescato comprato direttamente contrattando al porto. Ho bevuto così tanto tè ala menta che credo passerò il resto della vita a rimpiangerlo e a sognare i pasticcini al miele.

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Sicurezza

Ci si può spaventare nell’andare per le strade delle medine marocchine la sera, con le sue strade scure e bande di uomini fermi a conversare. Ma davvero non c’è ragione di preoccuparsi, basta prestare la giusta attenzione. C’è molta sicurezza per le strade (specie nei giorni in cui arriva il re!). Quando vi sarete abituati all’ambiente non ci farete quasi più caso.

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Che lingua parlare.

Non esiste il problema della lingua in Marocco, specie nelle zone turistiche. I marocchini che lavorano in queste regioni parlano molte lingue, quasi tutti lo spagnolo e spesso anche l’italiano.

Fuori da queste zone, è bene sapere qualcosa di francese, abituandosi al loro fortissimo accento. Imparate a pronunciare “salam ualéikon“,  che è sempre il benvenuto.

Sulla religione. 

La religione ufficiale del Marocco è l’islamismo, ma non preoccupatevi: dimostrate rispetto.

Che siate un uomo o una donna evitate di usare vestiti che troppo aderenti o poco decorosi. E’ meglio essere discreti (anche per non venire importunati più del dovuto).

Approfittate dell’opportunità di trovarvi in un paese islamico. E’ un’esperienza unica poter ascoltare dagli altoparlanti “Allah è grande” tutto il giorno. E’ il suono del Marocco.

Per le donne.

Sentirete di tutto e di più prima di partire, anche leggende su sequestri di persona. E’ raccomandabile vestirsi in forma discreta, senza mostrare il corpo in modo eccessivo, per evitare commenti maniacali, ma questo non significa che vestirsi in altro modo sia un’invito a non avere problemi. Vedrete donne vestite in tutti i modi: straniere con abiti corti, marocchine vestite all’occidentale (con i capelli sciolti), oltre a marocchine coperte dalla testa ai piedi.

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La bellezza del Marocco.

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Perché Marocco ? Perché leggi Marrakech sui profumi, e gli oli per curare viso e capelli sono a base di argan. Perché in passerella hanno sfilato caftani e cappotti ricamati, vestiti impalpabili che coprono le caviglie, decori bronzi e oro. Perché tutto intorno è color naturale, ocra, ambra, beige.

Marocco perché d’improvviso hai voglia del canto ipnotico del Muezzin, di quel taglio di luce al mattino, degli arabeschi, del caos, dei fiumi e dei profumi di Jemaa el Fna. E vorresti perderti e restare per sempre nel Jardin Majorelle, così amato da Yves Saint Laurent: sparire dentro tutto quel blu. Perché hai nostalgia della leggerezza di “Marrakech Express“, di quelle risate, di stare seduto sul bordo di un’oasi e dire : “Erano aaanni che non mi divertivo così”. E quindi ti perdi tra le pagine di Meraviglia Paper , ad ammirare i riad dove il tempo non conta, con alberi di limoni, rose e bounganvilles, palme, pareti tinte a calce rosso e zafferano, lucide al tatto. Terrazze alte e assolate. Profumi di fiori d’arancio e muschio sulle mani. Così decidi di andare. Prenoti un volo e metti in valigia il profumo La Fumée Maroc di Miller Harris, per sentire già addosso l’umore della città. Perché non fare tutte le cose che hai progettato da tempo di fare, un giro nel deserto o un salto a Casablanca, giusto per entrare in un bar e provare a dire “Suonala ancora Sam” . Poi fare ritorno a Marrakech che sa di gelsomino, per ripartire per Fes e Tangeri con un bagaglio diverso, pieno di luce e colori, con quel tepore sotto pelle e nella testa. Ecco perché.